martedì 30 aprile 2013

TRA I COMPONENTI DELLA GIURIA DEL CONCORSO UN GIOVANE STORICO CASTELVETRANESE


Il socio del Club Unesco Castelvetrano Selinunte, Mirko Tamburello è un giovane castelvetranese che si è laureato concludendo il suo percorso di studi in “scienze storiche” con una eccezionale tesi sulla “Castelvetrano medievale ed i Tagliavia”, una storia attraverso le pergamene dell’Archivio Storico di Napoli, ed in particolare il fondo denominato Pignatelli Aragona Cortes, la famiglia che ha detenuto il potere a Castelvetrano per tutta l’epoca moderna.
Il Sindaco della città di Castelvetrano, Avv. Felice Errante, ha voluto incontrare il dr. Mirko Tamburello che, nei giorni scorsi, gli aveva fatto dono della sua tesi di laurea.
Nel corso del cordiale incontro il Sindaco Errante, oltre a complimentarsi per il pregevole lavoro e per il compimento del percorso di studi del giovane professionista, ha auspicato che lo stesso possa presto trovare opportunità d’ inserimento nel mondo accademico.

1299, la famiglia Tagliavia acquistava Castelvetrano per 30 onze d'oro. La pergamena

di Mirko Tamburello 

Dall’archivio Aragona Pignatelli Cortés di Napoli: Castelvetrano medievale e i Tagliavia: "Si gloriam, si gesta, si opes maiorum nostrorum inquirere cupias huc admove gradum et omnia accipies". L’idea intorno alla quale
ho sviluppato il mio lavoro nasce da una serie di motivi: in primis il grande amore per la storia, che mi ha portato a iscrivermi al corso di laurea in Studi storici e geografici, poi il desiderio di conoscere il passato che ha generato il presente e la curiosità di approfondire le mie conoscenze sulle origini di Castelvetrano, cittadina medievale dove sono cresciuto. Studiare la storia significa riuscire a comprendere non solo il rapporto tra il passato e il presente, ma anche quello tra il presente e il futuro. Anche lo studio della storia locale si inserisce in questa cornice: passato, presente, futuro. 
Proprio alla conoscenza della storia locale spero di contribuire con questo scritto, o con altri futuri, certo di non avere fatto un lavoro perfetto ed esaustivo, ma convinto che da una piccola curiosità possa nascere una scoperta a volte interessante. Sulle origini del borgo, la nascita della baronia di Castelvetrano e, in epoca moderna, l’affermazione della città che diventa prima contea e poi principato, sono stati pubblicati tanti e importanti lavori, a cura di autorevoli studiosi del luogo, che ho letto con interesse e che hanno destato in me la curiosità di indagare ulteriormente su una famiglia che ha avuto un ruolo particolare nella storia di Castelvetrano: la famiglia Tagliavia. Il lavoro ha preso avvio dagli studi già svolti in merito, che hanno costituito la base della mia indagine, ponendosi come un valido supporto formativo e orientativo. I maggiori testi di riferimento sono stati: l’intramontabile Monografia di Gian Battista Ferrigno e La città palmosa di Aurelio Giardina, Francesco Calcara, Vincenzo Napoli e Giuseppe L. Bonanno. L'archivio Pignatelli Aragona Cortes, che custodisce anche le carte prodotte dalla famiglia Tagliavia, era in origine conservato a Palermo, nel maggiore palazzo della famiglia. Fu poi trasferito a Napoli, nella dimora di famiglia sita alla riviera di Chiaia, la Villa Pignatelli. Nel 1956 il complesso archivistico fu riversato presso l'Archivio di Stato di Napoli per lascito testamentario della principessa Rosa Fici dei Duchi di Amafi, moglie di Diego Pignatelli. Nel marzo del 2012, ho avuto la possibilità di visitare l’Archivio di Stato di Napoli e di consultare, finalmente, l’imponente fondo denominato Pignatelli Aragona Cortés, famiglia che ha detenuto il potere a Castelvetrano, mio paese d’origine, per tutta l’epoca moderna. Come puntualizzato più volte durante la trattazione, ho concentrato le forze e l’attenzione sulla documentazione prodotta dalla famiglia e attinente al territorio di Castelvetrano, e ancora, di questa ho selezionato accuratamente i documenti di epoca medievale, curandomi di controllare per bene che nulla andasse tralasciato in nessuna delle serie del fondo dall’inventario disponibile nella sala studio dei locali napoletani. I limiti temporali del mio soggiorno mi hanno obbligato ad effettuare delle scelte. Grazie alle foto riproduzioni dei privilegi sul possesso della terra di Castelvetrano della serie Pergamene, che costituiscono il centro di questo studio, ho potuto trascrivere e studiare i documenti. La novità del mio studio consiste nell’aver riportato interamente i testi dei privilegi medievali, già conosciuti dalla storiografia locale, e di avere pubblicato le fotografie delle pergamene che i testi conservano. Per quanto riguarda, invece, la documentazione della prima età moderna ho curato delle precise tabelle che schematizzano i dati principali e alcune brevi informazioni sul contenuto delle unità archivistiche. Anche questa è una novità per i cultori e gli studiosi della storia di Castelvetrano, poiché l’inventario del fondo Pignatelli Aragona Cortés on line sul sito ufficiale dell’Archivio di Stato di Napoli non condivide informazioni così dettagliate e approfondite. Mi ripropongo, quindi, di approfondire ulteriormente gli studi su questa piccola parte di quest’immenso archivio. Affinché nulla che riguardi la memoria della mia città vada persa per sempre. Ho scelto di mostrarvi la fotoriproduzione di una delle pergamene analizzate. Si tratta del diploma dato a Polizzi il 18 gennaio del 1299, in cui Federico III, re di Sicilia, concede la terra di Castelvetrano a Bartolomeo Tagliavia, milite e familiare regio, per canone annuo di trenta onze d’oro. Con questo documento la corona aragonese affidava per la prima volta alla famiglia Tagliavia il possesso della terra di Castelvetrano. Possesso che i membri della casata si sarebbero tramandati per secoli. La pergamena soppiantò il papiro tra il VII e l’VIII secolo, e resistette anche all’avvento della carta, cui lasciò spazio, in Sicilia, solo a partire dal XVII secolo. A conferma di ciò una costituzione siciliana di Federico II di Svevia proibiva l’uso della carta per la prassi documentaria. Ritenuta dal sovrano di scarsa resistenza. È effettivamente perfetto lo stato di conservazione delle pergamene, che, ad eccezione di qualche normalissimo segno del tempo, permette scioltezza di lettura. 



1 commento:

  1. Mi chiamo Eugenio Nobile, sono di Ravanusa e faccio parte dell'associazione SiciliAntica.
    Per una ricerca che stiamo conducendo, siamo interessati alla trascrizione e traduzione di uno dei diplomi da te studiati.
    Ti ho inviato più messaggi via facebook, ma non essendo sicuro di averti veramente raggiunto ti scrivo in questo contesto per chiederti se puoi contattarmi alla pagina facebook ravanusa.siciliantica oppure nello spazio web www.ravanusasiciliantica.it oppure all'indirizzo mail scuolalicata@libero.it o info@ravanusasiciliantica.it
    Spero vorrai o potrai assecondare questa nostra esigenza e intanto ti saluto e ti ringrazio a prescindere.
    Eugenio Nobile, SiciliAntica, Ravanusa

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